I CLIENTI PERDITEMPO: UNA GUIDA DI SOPRAVVIVENZA PER PROFESSIONISTI E IMPRENDITORI

Li riconosci subito.

Appaiono con entusiasmo, pieni di buone intenzioni e parole rassicuranti:

“Mi piace molto il tuo lavoro!”

“Stiamo per partire con un progetto enorme!”

“Mandami un preventivo così intanto ci organizziamo…”

Tu ti illumini, ti metti al computer, dedichi ore per preparare la proposta perfetta, curi ogni dettaglio…

E poi?

Silenzio assoluto.

Nessuna risposta. Nessun feedback. Nessun “grazie”.

Benvenuto nel meraviglioso mondo dei clienti perditempo — quelli che ti insegnano, tuo malgrado, il valore del tempo (e dei confini).

 CHI SONO I CLIENTI PERDITEMPO

I profili più comuni:

 1. Il “ci devo pensare”.

Lo senti dire una, due, tre volte… e alla quarta capisci che non sta pensando al tuo preventivo, ma a come dirti “no” senza dirtelo.

 2. Il “mi serve solo un consiglio veloce”.

Ti chiede “solo cinque minuti”, ma poi resti un’ora al telefono a risolvergli mezzo progetto gratis.

 3. Il “confronto preventivi”.

Ti scrive solo per capire quanto costa il mercato, non perché voglia davvero acquistare da te.

 4. Il “non ho budget adesso, ma più avanti…”

Spoiler: non c’è un “più avanti”.

 IL PUNTO È UNO: IL TUO TEMPO HA UN VALORE

Ogni minuto che regali a chi non è realmente interessato è un minuto tolto a chi lo è davvero.

E alla lunga, questo pesa: sul morale, sulla produttività, sulle entrate.

Non è questione di essere rigidi o “freddi”.

È questione di rispetto reciproco.

Tu offri competenza, esperienza, soluzioni.

Chi ti contatta deve capire che dietro a una consulenza, a un preventivo, a un lavoro c’è tempo, studio e professionalità.

 COME GESTIRLI (SENZA IMPAZZIRE)

 1. Filtra all’inizio.

Fai domande chiare e specifiche: “Hai già un budget?”, “Quando vuoi iniziare?”, “Cosa ti serve esattamente?”.

Chi risponde in modo vago… spesso non è pronto.

 2. Metti limiti ai preventivi.

Puoi offrire un primo colloquio gratuito, ma non una consulenza completa.

 3. Usa la regola del follow-up unico.

Scrivi una volta per chiedere se hanno deciso. Se non rispondono, chiudi con eleganza e passa oltre.

 4. Non farti prendere dal “forse”.

Un cliente che ti lascia in sospeso non è un’opportunità: è un freno.

 RICORDA

Dire “no” a un cliente perditempo non è perdere un’occasione:

è proteggere il tuo tempo, la tua energia e la tua professionalità.

Chi vuole davvero lavorare con te lo fa, senza mille giri di parole.

Gli altri?

Lasciali scorrere.

Perché il tuo lavoro merita clienti che rispettano ciò che offri — non solo che “ci pensano su”.

LB


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